Messi evade

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Play87
view post Posted on 13/6/2013, 13:35




Quattro palloni d’oro vinti, la fama di numero uno del calcio mondiale, il leader del Barcellona stellare: ma anche lui non paga le tasse. Guai con il fisco pure per Lionel Messi, contro il quale è scattata una denuncia della procura catalana che accusa l’attaccante argentino di aver evaso le tasse per oltre quattro milioni di euro (5,3 milioni di dollari) nelle dichiarazioni dell’Irpef del 2007, 2008 e 2009. Il giocatore però respinge al mittente l’accusa e si difende: «Apprendiamo dell’azione avviata dal fisco spagnolo. La cosa ci ha sorpreso perché non abbiamo mai commesso alcuna infrazione - dice Messi sulla sua pagina facebook -. Abbiamo sempre ottemperato a tutti gli obblighi fiscali su consiglio dei nostri consulenti, che chiariranno la situazione».



La denuncia però c’è, firmata dalla procuratrice Raquel Amado e presentata al tribunale di Gara’, dove risiede il fuoriclasse argentino, ed è diretta anche contro il padre e rappresentante del calciatore blaugrana, Jorge Horacio Messi. Per il pm, infatti, dall’inchiesta è emerso che «da Jorge Messi è partita l’iniziativa di frodare il fisco», dato che sarebbe stato lui «di incaricare a terzi, nel 2005, quando il giocatore era minorenne, la creazione di una società fittizia al solo scopo di evadere le imposte». Il meccanismo per l’evasione, ricostruito dai giudici, si basa sulla simulazione della cessione dei diritti di immagine dell’argentino «a societa’che risiedono in paradisi fiscali (Belize, Uruguay) e nella formalizzazione di contratti di licenza, agenzia o prestazione di servizi fra quelle società e altre domiciliate in paesi come Regno Unito e Svizzera)».



L’obiettivo dell’operazione era «fare in modo che i soldi transitassero dai paesi di residenza delle aziende o enti paganti» direttamente «alle società domiciliate nei paradisi fiscali senza sottoporsi al pagamento delle imposte». Peraltro, secondo il pm, «sono stati omessi determinati dati rilevanti in altre dichiarazioni dei redditi per impedire che l’Amministrazione tributaria venisse a conoscenza della cessione di diritti a società residenti all’estero». Il campione del Barca, il cui cartellino è valutato 120 miliardi di euro, guadagna 19 milioni di euro l’anno in diritti d’immagine. Il suo entourage ribadisce che Messi «è la persona fisica che più paga le imposte in Spagna». Ma la Procura ha dettagliato le cifre della presunta evasione: 1,059 milioni nel 2007; 1,572 nel 2008 e 1,53 nel 2009. In totale 4,164 milioni, corrispondenti ai diritti di immagine. Per i tre reati contro le finanze di cui i Messi, padre e figlio, sono accusati rischiano pene da 2 a 6 anni e una multa che può arrivare dal doppio a sei volte la cifra evasa. Insomma l’argentino potrebbe essere sanzionato per una cifra fino a 24 milioni, sempre meno delle cifre che Diego Armando Maradona, a cui sempre la `Pulce´ viene accostato, deve al fisco italiano.











La presunta omessa denuncia di 4 milioni da parte dell'asso del Barça è solo l'ultimo caso: da Maradona a Valentino Rossi, da Cipollini a Melandri non mancano altri esempi. Sempre una questione di cattivi consiglieri. Almeno, così dicono



Prima, la fotocopia del "gol del siglo", quello al Getafe col Barcellona in semifinale di Copa del rey 2007. Due mesi dopo, il bis della "mano de dios", nel derby con l'Espanyol, 37esima giornata di quella Liga. Adesso, i problemi col Fisco: il terzo indizio di un'analogia fra i due "Diez" che comincia a farsi inquietante.

L'Agenzia delle entrate catalana contesta a Lionel Messi, e a suo padre Jorge, una - per ora presunta - evasione da 4 milioni nelle dichiarazioni relative al triennio 2007-2009. E in particolare, alla gestione dei proventi dei diritti d'immagine. Secondo l'accusa, che la procuratrice Raquel Amado ha presentata presso la sezione istruttoria di Gavà, dove l'attaccante argentino risiede, la gestione dei diritti d'immagine sarebbe stata affidata a società con base in paradisi fiscali come Belize e Uruguay; e queste società a loro volta avrebbero sottoscritto accordi di licenza o di fornitura di servizi con altre società, riconducibili alla famiglia Messi, sotto la giurisdizione di Regno Unito e Svizzera.
In caso di colpevolezza, ancora tutta da provare, la Pulce sarebbe solo l'ultimo in una lista di campioni anche d'evasione.

Il top player della categoria è stato Valentino Rossi: 20 milioni rateizzati come transazione dei 112 contestati tra IVA, IRPEF, IRAP, sanzioni e interessi nel quinquennio 2000-2004. Per discolparsi, Rossifumi andrà anche ai tg nazionali quasi a reti unificate. E come in pista sono finiti dietro al Dottore, anche Marco Melandri, pure lui per residenza fittizia in Inghilterra; oltre a Loris Capirossi, Pierfrancesco Chili e Max Biaggi, salvato dalla prescrizione per la residenza nel Principato di Monaco. Il paradiso fiscale che stava per costare caro a Mario Cipollini, almeno quanto le rivelazioni di Fuentes. Sempre una questione di cattivi consiglieri.

La stessa difesa di Maradona, dal quale il Fisco esige 40 milioni, 3.000 di soli interessi al giorno. Per consolarlo, Miccoli gli ha ricomprato all'asta un orecchino che la Finanza aveva requisito durante uno dei soggiorni italiani. Ma la storia è ancora da raccontare. Messi come Maradona, allora: l'unico paragone al quale entrambi avrebbero volentieri rinunciato.
 
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Svejk
view post Posted on 13/6/2013, 19:17




Tacci tua nano bastardo
 
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view post Posted on 13/6/2013, 22:20

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Magari je amputano tutti e 4 gli arti. Per sicurezza.
 
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--[ Phoenix ]--
view post Posted on 14/6/2013, 01:33




A sto punto pure le recchie.. La sicurezza non è mai troppa..
 
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3 replies since 13/6/2013, 13:35   12 views
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