| "La mia non è stata una scelta comoda, sono tornato perché le aspettative sono alte. Devo e voglio credere che vincere qui sia ancora possibile". Josè Mourinho torna alla guida del Chelsea dopo sei anni, archivia l'etichetta di "Special One" e si presenta come l'"Happy One". L'uomo felice, con un grande obiettivo in testa: "Voglio la Champions, bisogna lavorare duro insieme ai giocatori. Dobbiamo credere in noi stessi e il successo arriverà".
Mourinho, che divorziò dal Chelsea il 20 settembre 2007, precisa subito che il rapporto con Abramovich è sempre stato ottimale: "Non si è mai incrinato, l'addio arrivò di comune accordo per il bene del Chelsea. Fu un momento triste, non ho rimpianti per quella decisione. Adesso sono più calmo rispetto al 2004 quando iniziai la mia prima avventura al Chelsea. Sono la stessa persona, ma ho imparato dalle esperienze della vita. Penso di essere tornato nel momento migliore della mia carriera e non vedo l'ora di cominciare".
Il portoghese, come da lui stesso annunciato, torna a Londra anche per provare a vincere la Champions, trofeo mancato nella sua prima esperienza in Blues: "Conosco il tipo di mentalità e ambizione che hanno qui. Voglio la Champions League, bisogna lavorare duro e con qualità insieme ai giocatori, credere in noi stessi e il successo arriverà. La Champions non è un'ossessione, ne ho vinte due e il club nel frattempo ne ha vinta una senza di me. La mia carriera è stata costruita sul successo. Trofei, carriera e successi: questa è la parola d'ordine. E il club è più importante di qualsiasi altra cosa".
Nel giorno del suo ritorno in Inghilterra non poteva mancare qualche domanda sulla sua ultima esperienza in Spagna, caratterizzata da un rapporto turbolento con parte dello spogliatoio, vedi Casillas: "Io ho fatto le scelte professionali che ritenevo giuste - spiega Mou -. Io voglio avere buoni rapporti con i giocatori, ma soprattutto con me stesso. Ci tengo a precisare che qui ritrovo alcuni giocatori della mia precedente esperienza al Chelsea. Sono calciatori ai quali sono legato, ma ci tengo a precisare che non ci saranno privilegi per nessuno. Qui c'è un gruppo che ha ottenuto in questi anni successi importanti. Noi vogliamo migliorare le loro qualità e rinforzare la squadra con alcuni inserimenti".
Il grande rivale dell'ex Special, in questi anni, è sempre stato il Barcellona e Iniesta, leader dei blaugrana, nei giorni scorsi ha definito l'esperienza di Mourinho al Real "un male per la Spagna". La risposta non si è fatta attendere: "Ho danneggiato il calcio spagnolo interrompendo il dominio incontrastato del Barcellona - punge Mou -. Con il Real abbiamo vinto il campionato nel 2012 con un record di 101 gol. Abbiamo vinto la Supercoppa contro il Barcellona. Il mio Real ha vinto a Barcellona. Questi sono stati i miei danni".
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